Friday, July 18, 2008

Altri mezzi di comunicazione interi

In questi giorni di tempi scarsi e notti insonni, mancano le diottrie per poter stare davanti all'oridnatore un tempo aggiuntivo e scrivere su questo magnifico blog.
Per questa ragione chiunque voglia parlare, mandare messaggi e messaggini, si consideri parzialmente dirottato alle seguenti direzioni.

http://www.last.fm/user/cizuti
Il mio profilo su last.fm. Non avete ancora provato l'ultima stazione radio per distruggere tutte le altre? Beh, non è mai troppo tardi. Fateci un giro.

twitter.com/cizuti
Il mio paginino su twitter. Non avete ancora ceduto al fenomeno twitter per esclamare qualche secondo dopo: Ma questo che diavolo è? E a cosa serve? Beh, tempo di rettificare.

Se poi volete consultare la mia attuale cassettina mista, date un occhio a:
cizuti.muxtape.com

Quante straordinare herramientas ci mette a disposizione internetta.
E non abbiamo detto niente di del.icio.us !

Alla prossima.

ps. Ho in mente un cambio per il blog. Ma non mi sembra il momento di lanciarlo con gli impegni attivi al momento. Vedremo più avanti.

Monday, July 07, 2008

Ferran e gli altri

Oggi giornata di scrittura. Anzi di resistenza alla scrittura.

Per la fine del corso dobbiamo scrivere una cosiddetta tesina. Per quale motivo recondito, non so. Sembra che il master che stiamo facendo si trasformerà presto in un master ufficiale, ovvero riconosciuto da un organismo universitario. Per questo motivo avranno bisogno di dimostrare che oltre a tutto il resto i loro alunni fanno anche ricerca accademica.
Si, beh, Il problema è che i tempi per farla sono scarsi. La voglia, meno.
E poi chi ce la leggerebbe questa maledetta tesina?
Domanda lecita. Ma priva di significative risposte.

Allora che fare? Inventarsi uno scopo tutto personale per scrivere alcune pagine su un argomento affine. La farò sui grandi cuochi, o, per meglio dire, sui cuochi mediatici, più o meno grandi.
Pensiero secondo: non la farò come fosse una tesi, ma come fosse un libro. Un piccolo libro in forma di breve (brevissimo) saggio. Ho già pensato all'aspetto della copertina e al disegno delle pagine interne.
Adesso mancano solo i contenuti.

Ho già ritoccato l'indice almeno 4 volte. Pagine scritte: 1 fino a ieri, 4 fino ad oggi. Prospettive di uscirne indenne: nessuna. Nottate in bianco: ancora non pervenute, ma ben delineate all'orizzonte.

Tutto ciò in concomitanza con il lavoro trimestrale di gruppo e con la pagina web personale del portfolio, che fortunamente ho già a buon punto e poi si consegna solo il 28 di luglio.

Torniamo a Ferran Adrià. Vediamo se riesco a finire il capitolo su di lui.

Notte, notte.

Friday, July 04, 2008

Orgullo

Meravigliosamente refrigerati da un clima degno del pais vasco, camminiamo per Madrid in cerca di un nuovo appartamento. Ci serve a partire da settembre. Ne abbiamo visti alcuni, ma fin adesso nessuno ci convince abbastanza. Alcuni erano decisamente brutti o inadatti a ospitare vita senziente. Con poca luce, con poco spazio, con troppo affitto da pagare, con cataste di mobili ingombranti e fastidio-geni.
Questo era ieri.
Anzi era l'altro ieri.
Ieri sera lavoro di gruppo, tempeste d'idee (mamma mia quanto è brutta questa traduzione) per arrivare al concetto chiave della nostra campagna trimestrale. Crediamo di esserci. Si tratta di progettare un microsite e alcuni banner per il lancio della "nuova" (si fa per dire) Alfa Romeo MiTo. Crediamo che il concetto adeguato sia: "La búsqueda del mito". Vediamo come lo porremo in azione. Stiamo pensando a un concorso (anche considerando che già si è fatto un concorso sia per il nome che per il logotipo del nuovo modello di Alfa Romeo.
Oggi ultima lezione della settimana. Entrato in classe ho toccato la tenda per tirarla su ed è caduta. Miseramente. In compenso c'è un sacco di luce.

Questo finesettima Madrid pullula di Orgullo. Le sorti della capitale sono nelle mani di Chueca.
Agur.

Tuesday, June 03, 2008

Pecan Nuts

Che gran cosa il coltello di ceramica. Sempre affilato, sempre bianchissimo. L'unica cosa è che da quando l'ho comprato mi sembra di tagliare con un piatto. Alla vista tutto bene, genial; all'udito e al tatto, bisogna un po' farci l'abitudine. E poi non so perché, ma anche se dicono che questa porcellana è dura quasi quanto il diamante, ho sempre paura che mi scivoli dalle mani e vada in mille pezzi da un momento all'altro.
Dopo anni di attesa, ho finalmente fatto una torta con noci pecan. Perché aspettare tutto questo tempo? Beh, perché in Italia (o in Spagna), le buonissime noci americane non si trovano. Ho dovuto rintracciarne due pacchetti in un Migros di Ginevra. Questi Svizzeri, ne sanno una più di Giuliano Ferrara. Total: la torta era buona, ma forse un po' troppo intensa. Vatti a fidare tu delle ricette nei libri. La prossima volta meno zucchero. E poi con tutte quelle noci una fettina basta per una decina di giorni.
Prossimo obiettivo il Crème Caramel.
Proseguono i corsi di PHP, HTML e Flash. Ormai solo un paio di mesi scarsi alla fine del master. Chi c'è in Agosto in Italia? Le prime due settimane.
Ci vedremo? Vedremo.

Friday, May 09, 2008

Piove. Governo Lladró.



Come prometido rilascio in questa mia nuova un corto che abbiamo realizzato in gruppo come lavoro di fine corso. Ammesso che si possa visualizzare bene e correttamente sui vostri gentili e accoglienti schermi, non vi tratterrà per molto tempo dai vostri urgenti affari e dal bagliori di queste giornate ormai quasi estive che il 2008 ci regala. Si tratta di circa un minuto, quindi non serve nemmeno che ne descriva il contenuto e mi dilunghi in analisi frizzanti o forzate. Solo un corto a proposito del silenzio. Buona visione, se così vogliamo dire.

Ps. la prossima volta mi filmo parlando fuori sincrono e spiegando la pellicola. Stavolta, visto che non è nemmeno una pellicola, ne posso fare a meno e, augurandovi una buona notte, accomiatarmi.

Thursday, May 08, 2008

Scappa Marty! I Libici!


Un'altra puntata della celeberrima (?) sezione: Cosa fa il tato tutto il giorno?
Per assicurarmi che non crediate che passi il tempo sorseggiando succo di mela e guardando gli avocadi marcire nel cesto della frutta, andrò postando un po' di roba a cui ho lavorato ultimamente.

Peraltro, ho finalmente trovato il tè che ci servono al ristorante giaponese. E ne ho fatto scorta. Si tratta del Sencha. Mi direte, bella scoperta. Beh, sì. Non c'è male. alla tienda di tè dove andiamo solitamente hanno pure un Finest Sencha; a intenditor poche parole.

Oggi assenza. Non sono andato a scuola. Ieri avevo un po' di febbre. Meglio dormire e recuperare per domani, quando ci sarà la prima lezione di un nuovo corso, ma con un professore che abbiamo già avuto, e che a mio parere è il migliore della commitiva. A mani basse. Peccato non ci faccia più ore di lezione. Nel secondo trimestre abbiamo fatto con lui le classi di Montaggio video. Molto, molto utile. Ah, e a proposito, appena riesco, metto online il lavoro finale del corso: un brevissimo corto di un minuto. Diciamo per il prossimo post.

A più tardi.
Andate a vedere il filmato di Gravedad.
Funzionerà? Credo di sì.

Tuesday, May 06, 2008

Croissants

Passato il secondo trimestre, se ne comincia un altro. Da alcuni chiamato "il terzo". Si comincia a parlare di web. Disegno di pagine, database relazionali, movimentazioni flash e robe del genere.
Dicono, che il terzo trimestre sia il più duro e il più importante. Che il terzo trimestre conti di più degli altri: un 40% del voto finale, invece di un modesto 20% dei due trimestre precedenti.
Beh, che paura.
Il professore di disegno web durante la prima lezione ha detto che lui ha cominciato a fare siti web nel '98.
Glielo dovevo dire che io ho cominciato nel '96?
Non importa.
Buona colazione. Ho una fame.

Monday, May 05, 2008

¿En serio?

Diario di bordo del capitano. Oggi 5 di Maggio torniamo a lezione. Dopo 4 giorni di riposo dagli obblighi magistrali. Un lungo ponte che è comunque sembrato corto. Ma ce ne sarà uno del tutto iguale tra poco meno di due settimane, in corrispondenza con la festività di San Isidro, buon patrono di Madriz.

Perché gli spagnoli sbattono contro le auto quando parcheggiano? Entrano in un posto, nel quale non dovrebbero nemmeno provare ad entrare (é troppo piccol o per la loro auto, visibilmente) e poi spingono con i mai-così-significativi paraurti le auto davanti e di dietro, cercando disperatamente di farsi spazio. Qualche giorno fa passeggiando verso casa noto un tassista alle prese con un parcheggio. Ora, chiaramente la sua auto in quel posto non ci poteva entrare. Si vedeva, distintamente, da chilometri. Lui che fa? Prova a entrare senza paura. E, caso strano, non ci riesce. Picchia in una macchina, nell'altra, poi di nuovo nella prima. Ma non ci entra. Strano. La natura del problema? Almeno 40 centimetri di troppo. Ecco, dico, perché un tassista dovrebbe provare una manovra del genere? Un tassista. S'immagina, si ritiene, si pensa che qualche misura l'abbia già presa in carriera. Eppure, da buon spagnolo, ci prova. Già.

Wednesday, March 19, 2008

Fiocchi


Dopo la breve pausa di Grenoble, paese di burrate e granseole, siamo di nuovo a Ginevra, Cantone Francese, Svizzera, Mondo. A dire il vero siamo tornati ieri, freschi freschi dopo un paio di treni: Grenoble-Lyon, Lyon-Genève. Interessante lo scalo alla stazione di Lione: trovato una deliziosa patisserie/boulangerie dove acquistare un paio di sandwich e due mini pain au chocolat. Tutto buonissimo e consumato sul treno a mezzogiorno in punto, più per abbattere la noia del viaggio che per fame.
Oggi colazione diversa dal solito (in genere si tratta di pane tostato, burro e marmellate varie). Un sano oatmeal, tanto per cambiare. I proverbiali fiocchi d'avena. Sono partito con entusiamo e rapidez, ma dopo solo 4 cucchiaiate ho cominciato a rallentare e girare intorno ai fiocchi caldi, temporeggiando. Pochi sospiri dopo, abbandonavo l'enorme distesa lattosa. Sarà per la prossima volta. L'idea dell'oatmeal, l'immagine del quacchero sorridente, mi affascina molto più della sua realtà.
Sazi di carboidrati, ci siamo avviati verso il centro. In discesa verso la brulicante umanità cittadina.
Abbiamo comprato formaggi e visitato un negozio di spezie e cucina internazionale. Trovato dei buoni punti di partenza per il green curry di stasera.

Sto fotografando cartelli pubblicitari, ultimamente. Colleziono biglietti da visita, brochure, depliant. La Svizzera in questo senso ha sempre molto da offrire.

Le previsioni del tempo dicono neve tra domani e venerdì. Sembra strano, ma potrebbe succedere. Domani, pane tostato.

Monday, March 17, 2008

Switzerland of the Brave

Siamo a Ginevra, città di mare, rose e colori. Il paesaggio è incredibile: qui finalmente ho il piacere di vivere l'incanto del deserto, soffrirne l'impossibile escursione termica. In questa terra di pescatori parlano una lingua di origine slava, non troppo lontana dal serbo-croato. Gli uomini portano il velo e le donne si muovono soltanto in motociclette scassate, reliquie tecnologiche dell'antica occupazione russa. I pochi negozi della città stanno aperti 24 ore al giorno e servono il caratteristico tè alla menta per innaffiare le prelibatezze del deserto: cous cous di pollo e agnello, verdure saltate alla piastra e deliziosi dolci dagli innumerevoli strati di pasta fillo, mandorle, gocce di cioccolato e uva passa. Non mi stancherei mai di mangiare ai loro bassissimi tavolini, seduto su tappeti ornati di uccelli e decori sgargianti. Le persone che incontriamo sembrano amichevoli e vorremmo provare le poche parole di spagnolo che conosciamo per iniziare una conversazione, ma non trovando il coraggio necessario, parliamo a gesti e gli indigeni ci guardano incuriositi.
Oggi pomeriggio prenderemo un paio di cammelli e attraverseremo le dune che ci separano dalla vicina Francia. Un vecchio amico ci aspetta a Grenoble, ridente villaggio sui fiordi francesi. Spero che al nostro arriva ci introduca alle meraviglie naturali della regione e ai gustosi piatti a base di salmone ed aringhe affumincate. Prima che faccia notte faremo certamente una visita al museo archelogico per ammirare i resti del popolo vichingo: già immagino gli elmi cornuti e gli scheletri enormi degli elefanti di Annibale. Passeremo la notte nel piccolo igloo del nostro ospite, assaporando il tepore del legno di tek che brucia schioppettando nel fuoco. Magari potessimo restarvi più a lungo. Invece al mattino seguente (domani) faremo li nostro ritorno in terra Svizzera. Ci siamo assicurati una cabina extra-lusso su un bastimento a vapore che percorrendo il Reno ci condurrà gentilmente a destino. nell'umidità oppressiva dei tropici.

Tuesday, March 11, 2008

Qualche Metro sotto terra


Fortunatamente, dopo qualche tempo che prendi la metropolitana, ti abitui.
Non più sguardi persi nei tragitti delle varie linee che tappezzano le pareti. Non pensi più che la linea che vedi disegnata sia necessariamente la stessa su cui stai viaggiando. Ormai sai che le mettono tutte lì su a caso, perché ti possa confondere.
Non più ripetere a voce alta il nome della fermata dopo la signorina annunciatrice. Fa tanto turista.
Non più spostare il tuo abono mensile da un paio di pantaloni all'altro. E' inutile, così te lo scordi a casa.
Non più infilare l'abono nella macchina che te lo rinnova lasciandolo avvolto nella plastica protettiva. Il codice a barre non si legge e pensi che tutte le macchine di questa puta stazione ce l'abbiano con te.
Non più perdersi ad ascoltare quelli che entrano e suonano canzoni improbabili su chitarre spagnole. La tua musica è a un volume più altro dell'ultimo concerto dei Judas Priest da sotto il palco. E a te piace la classica.
Non più sedersi e aspettare che gli imperativi morali si formino nella tua testa per lasciare il posto a questo o quell'altro viaggiatore. Non ti siedi mai, e basta.
Non più stupirsi all'orribile puzza di caramellose palomitas quando scendi a Sol. Semplicemente, a Sol non ci devi scendere. Mai più.
Non più cercare di convincersi che quelle tracce di liquido vischioso sulla banchina siano di acqua che filtra da sopra o di birra versata a terra. E' vomito. Vo Mi To. Oppure sangue.
Non più correre giù per scalini scoscesi per prendere il treno che già fa il fischio della partenza. Ne passa un altro in un minuto, tronco. Tranquillo.

E infine non più prendere il metro. Compri El Pais e bel bello ti monti sull'autobus. Tra poco ci siamo.

Monday, March 10, 2008

Navacerrada


Giorno a tutti.
Oggi è lunedì. E come tutti i lunedì avrei potuto non scrivere niente. Invece.

Ieri, dicesi domenica, siamo andati in escursione con alcuni miei compagni. Destinazione Navacerrada, paesino sulla Sierra dove molti madrilegni si rifugiano d'estate. Praticamente una Maresca locale, fatte salve le dovute differenze: alimentazione e idioma.
Siamo partiti prestissimo (in termini spagnoli). Avevamo fissato alle 10e30 all'intercambiatore (altra parola italiana?) di Moncloa. Bella la zona all'uscita della metro. Potremmo farci un pensiero per il prossimo anno. I convocati alla presa dell'autobus eravamo solo io e Shanti e Pablo e la sua ragazza, Rebecca. Avrebbe dovuto esserci anche l'altro Michael, ma non ha dato alcun segno di vita e il bus partiva, che ci vuoi fare?
Gli altri, o meglio le altre, sarebbero venute in auto. Arantxa, Eva, Ainhoa e una sua amica, Iona (chiedo perdono, non so come si scriva). Ah dimenticavo, con loro c'era anche Marley, il cocker di Arantxa. Non Bob Marley, solo Marley.
Da Madrid ci vogliono solo 50 minuti per raggiungere i 1200 metri di Navacerrada. Che strano, già a 1200. Eh sì, uno non ci fa caso, ma già a Madrid siamo a 600 metri sul livello del mare. Il viaggio è tranquillo, se si riesce a sopportare la velocità forse eccessiva imposta dallo sportivo autista e i dossi rallentatori che danno il colpo finale a chi sta quasi per vomitare.
Clima della giornata.
Cielo a tratti coperto di nubi non troppo minacciose. Vento possente per sentire meglio tutto il freddo fa.
Progamma del'escursione: fare un giro intorno al lago artificiale. Anche detto il Pantano. Questi spagnoli.
Poi, rifugio nei tavolini all'aperto di un ristorante locale. Poco rifugio e molto freddo. Tortilla buonissima. Panini portati nello zaino e preparati amabilmente da me medesimo al mattino: inutilizzati. Buoni per la cena.
Una volta terminato il pasto, scoperta del caffè bonbon, ovvero la tailandia è vicina: caffè con un fondo di latte condensato.
Abbiamo ancora un po' di luce solare a disposizione, ma con due viaggi nell'auto di Arantxa, cerchiamo di nuovo rifgio al caldo. Stavolta con successo. In una baita ristorante dove non mancano tisane e cioccolata calda.
Ritorno a Madrid per le 7e30 di sera.
Molte possibili destinazioni annotate per le prossime volte. Mentre il buon clima avanza e la neve recede.
Buonas tardes y buena suerte.

Sunday, February 17, 2008

il gran toscano

ciao voi,
oggi siamo stati in casa tutto il giorno fino verso le 6 di sera. Poi siamo andati a vedere un documetario su un cuoco spagnolo che tentava di vincere il campionato mondiale di cucina a Lyon. Il titolo è El pez, el pollo y el cangrejo real.
Molto carino e divertente. In gara alla berlinale. Come il Caos Calmo con Moretti che speriamo arrivi in Spagna.
Dopodiché abbiamo mangiato una crepe salata in un ristorantino un po' troppo brulicante di gente nella stessa strada del cinema.
Poi due passi per il centro. E altri due verso casa per vedere le statue in bronzo che stanno collocando di notte (a partire da ieri notte) nei dintorni del prado, sull'omonimo Paseo del Prado, per essere precisi. Sono tutte opere di Igor Mitoraj, scultore polacco con studio a Pietrasanta. Se non mi sbaglio era quello che aveva fatto quel volto enorme e altra sculture per l'aeroporto di Pisa circa un anno fa. Le scritte sulle casse che contengono i pezzi sono tutte in italiano, e i tir che le trasportano anche. Shanti commenta: ma non avrenno paura che qualcuno le rubi, così lasciate in giro di notte? Certo, come no.
Notte.

Thursday, February 07, 2008

Suddenly Queasy


Well, as it appears the result of the poll isn't very clear. Three people said I should write in English. Three other people said quite the opposite. What to do, what to do? I guess I'll just do whatever I want, as usual.

It's been quite a week, the one that's finished last Sunday. My group and I managed to hand in the so-called trimestral on Thursday evening. Well in advance on the deadline (Friday morning). I'm not used to such timeliness, so I was quite surprised at how it went. Being very organised paid well in the end.
Next Friday instead we'll have to face the dreaded tribunal, three people of the school who will judge our performance in presenting (i.e. selling) our work. Hay que venderles la moto. We are planning our strategy and preparing all the printed and digital material we'll need for the presentation. That includes a black t-shirt with a black and white picture of a 50's woman showing her tongue that's supposed to summarise the whole philosophy of our work. Enough said.

What else. Oh yes, almost the entire class went out last Thursday night to celebrate the end of an endless trimester. We met at 10.30 at metro Tribunal. From there we went to 4 or 5 bars, it's hard to remember them all. Around venue number 4, we lost two good soldiers to the puke. But we marched on recklessly to the next place, only to be inevitably disbanded by adverse bouncers, unbeatable sleep and a surge of drunken quarrels. I came home at 5 in the morning, walking back from Chueca in the pleasant chill of a deserted Paseo del Prado.

On Sunday, we finally got rid of a sister of a friend of Pablo's, who had been haunting our house for a week. She was supposed to look for a room to rent for her four months of studies in Madrid. The thing is she was a weird combination of picky and lazy. And that doesn't help when looking for a place to stay, especially if you're staying at some quasi-stranger's, not to mention eating my cereals. OK, I seldom have cereals in the morning; actually I hardly ever have breakfast at all: I wait for the half-hour recess at 11 to eat a nice croissant a la plancha. Still, I want options, alright?

On monday, Pablo's Mum arrived from Germany (no, she's French but she lives in Germany). She's leaving tomorrow. On Saturday, Shanti's cousin from Connecticut (the land of the Girlmore Girls) is coming to stay. But just for the weekend.

Stay tuned.

Ps. I know, I got a bit lazy with Verboxes, but who reads them anyway? (Thanks to Marco, for he does).

Monday, January 28, 2008

Baba Budan and His Flying Foxes


Gente, animo.
Mi pare che mi toccherà incominciare a fare domanda all'AIRE per farmi votare dalla Spagna. Forse un po' d'aire ci vorrebbe anche per voi, cari abitanti residenti del nostro belpaese. Ma la vedo lungi dall'arrivare.

Oggi sono stato di nuovo a lavorare a casa di uno del gruppo. Portiamo avanti il lavoro del trimestral che è una bellezza. O almeno, sembra. Dopo ore davanti al calcolatore, uno poi si convince.
Il suo piso è a Goya. Che bel posto, che bel quartiere. Il prossimo anno cercheremo qualcosa in quella zona. Goya, Lista, Avenida de America, vedremo. Sicuramente un po' più a nord, per avvicinarsi alla zona più attiva e industrializzata di Madrid. Brulica di gente, Goya, ma non di folle impazzite. Sembra brulicante, ma tranquillo. Esiste?

Ho cominciato a prendere un po' l'autobus. Ho trovato che forse mi accorcia un po' il tragitto per andare alla scuola. Quindi prendo un po' di metro e un po' di autobus. Tanto è lo stesso abbonamento. E la stessa semplicità. Poi almeno si vede un po' la città por arriba invece che sempre dal disotto, come topos.

Ieri Andrea, che di solito ci delizia con una buona torta di mele, ha fatto un buon dolce alla banana. Soffice ma compatto, Dolce ma non stucchevole. Ovviamente è sparito nel giro di una giornata. Da qui la massima: la banana dura meno della mela.

Le verdure in casa sono finite. domani c'è bisogno di fare un po' di spese. Non si può vivere di sola Cacio e Pepe. Se pur buona.

Vogliamo andare a vedere Caramel. Ma ancora non abbiamo colto l'occasione. Per vedere This Is England stiamo aspettando che la nostra amica Ase trovi il giorno giusto. Poi ci sarebbe The Band's Visit e There Will Be Blood (il nuovo di Paul Thomas Anderson). A breve dovrebbe uscire anche l'attesissimo (almeno da me) Blueberry Nights, l'ultimo di Wong Kar-Wai. Con Jude Law e Norah Jones. Vedere, vedere. E che dire di The Other Boleyn Girl? Natalie Portman e Scarlett Johansson in un solo film. Ma andiamo, non posso andare al cinema 3 volte al giorno.

Abbiamo visto The Darjeeling Limited che qui si chiama Viaje a Darjeeling. Ultimo sforzo dell'altro Anderson (Wes). Im-perdibile il corto prefilm con la onnipresente (è sulla copertina di qualsiasi rivista al momento) Natalie Portman. Il film: tenero, colorato, caldo e gentile. Oltre che pazzo e stordito, come al solito. La faccia di Owen Wilson vale sempre tutti gli euro del biglietto. Una volta apparso Bill Murray vien voglia di ripagare.

A domani.

Saturday, January 26, 2008

Retrato


Forse ce la posso fare ad aggiornare Verboxes una volta al giorno. Ma ancora non lo so. Sono passati solo tre giorni.
E poi tutte le quelle parole non significano niente. Sarebbe meglio se formassero una storia.
Ma la formano. Il fatto è che non è facile individuarne il filo rosso.
Altri aiuti alla soluzione del mistero:
1. le parole non sono rosse o nere per un motivo. Si tratta di un'assegnazione casuale.
2. a volte due o tre parole adiacenti sono adiacenti per un motivo.
3. altre volte, no. O meglio, non per un motivo predeterminato.
4. i titoli di ogni articolo sono sempre titoli di canzoni o di album. Google servirà pure a qualcosa.
5. l'assassino è il portiere.

Ma come state voi tutti? Fatevi sentire ogni tanto. Senti chi parla.
Si avvicina la fine del trimestre e ieri abbiamo finalmente consegnato il lavoro finale per la classe di Fundamentos. Si trattava di una versione ridotta di un manuale di identità corporativa. Io e il mio gruppo abbiamo fatto quello di una libreria caffetteria chiamata Hoy Libro. Credo che il lavoro non sia venuto poi troppo male. Comunque è stato interessante. Inventare una marca dal nulla e costruire un castello di carte fino ad avere una impresa credibile non è stato facile. Quando parlo di impresa credibile mi riferisco ovviamente all'identità e all'immagine dell'impresa, ovvero agli aspetto di cui ci occupiamo. Se poi, economicamente parlando, una impresa del genere avrebbe potuto funzionare, beh... quella è tutt'altra storia. L'importante è stato sviluppare un concetto coerente, che si rispecchi poi in tutti gli aspetti dell'identità di marca. Dal biglietto da visita alla decorazione degli interni, alle tazze usate nella caffetteria, al tipo di funrgoncino usato per la promozione per le strade della città.

Detto questo, ancora dobbiamo lavorare e terminare il vero lavoro finale del trimestre. Ieri mi sono trovato con i compagni del gruppo. Siamo quattro. Ci siamo visti a casa di uno di loro. Pomeriggio produttivo. Buoni propositi e qualche risultato, dopo molte chiacchierate teoriche per acclarare il concetto e il tipo di estetica che volevamo conseguire in questo lavoro. Sembra che la lunga concettualizzazione però sia servita abbastanza. Abbiamo solide basi su cui lavorare nei prossimi giorni. Fino al prossimo giovedì, per la precisione. Il venerdì, la consegna.

Vi lascio, almeno fino a domani, con il ritratto folle elaborato per il corso di Photoshop. Buon divertimento.

Thursday, January 24, 2008

verboxes

I'm back. Shall we call it a long christmas holiday?
I just wish to tell you about my new blog: Verboxes. What is it? A new embodiment of my diary. Every day a box of words. Words chosen to represent my day here in the world. Or everyone's day.
Take a look at it.
Any comments?

Rieccomi. Dopo "qualche" giorno di assenza.
Riappaio per segnalare un nuovo intento: popolare di dati un blog tutti i giorni. Si tratta di Verboxes. Tutto chiaro? No.
Verboxes è la nuova forma del mio diario. Ogni giorno una scatola di parole. Le parole di quel giorno. Qui a Madrid. Là, nel mondo. Quando avete un momento, dateci un occhio.
Pareri?

Hola. Acabo de volver a mi pobre blog. Las vacaciones de Navidad, los deberes, los trabajos de fin de trimestre. Demasiadas cosas a la vez. Ahora casi todo está acabado. Solo nos queda el trimestral. Lo entregaremos el viernes de la semana que viene. Si nada raro pasa antes.
Hoy solo querría presentaros mi nuevo blog. Se llama Verboxes. ¿Y que es eso? Se trata de mi nueva forma de diario. Una caja de palabras cada día. Una caja de palabras para contar mis días y los de los demás. Echadle una ojeada.
¿Opiniones?