From: luca jaco
Date: Feb 6, 2007 1:24 AM
Subject: viagr&Protagora
To: michael
C'è più viagra nel tuo blog che nel sangue di Tonino Guerra.
Beccati il paradosso di protagora.
Il paradosso dell'avvocato (anche detto paradosso di Protagora) è un
paradosso citato da Aulo Gellio e secondo la tradizione riferito ad
elaborazioni della scuola stoica.
Secondo questa versione, Protagora avrebbe formato agli studi di
legge, come istitutore, un giovane promettente, Evatlo (Euathlus), dal
quale ebbe solo la metà di quanto richiesto per le lezioni e col quale
stabilì che il resto sarebbe stato saldato dopo che questi avesse
vinto la sua prima causa.
Ma Evatlo non cominciò la professione di avvocato, anzi si diede alla
politica, e non avendo vinto la sua prima causa poiché non ne aveva
mai fatte, Protagora non veniva pagato; quest'ultimo lo convenne
dunque in giudizio per essere saldato del prezzo delle sue lezioni.
Il giovane decise di difendersi da solo, divenendo perciò avvocato di
sé medesimo, e creando questa situazione di indeterminatezza:
secondo Protagora:
se Evatlo avesse vinto, avrebbe dovuto pagarlo in base all'accordo,
perché avrebbe vinto la sua prima causa;
se Evatlo avesse perso, avrebbe dovuto pagarlo comunque per effetto
della sentenza.
secondo Evatlo:
se Evatlo avesse vinto, non avrebbe dovuto pagare Protagora per
effetto della sentenza;
se Evatlo avesse perso, non avrebbe dovuto pagare Protagora perché in
base all'accordo non aveva vinto la sua prima causa.
Il paradosso è spesso citato a fini umoristici per segnalare la "gara
di speciosità" sempre corrente fra le categorie forensi e quelle della
politica.