Sunday, September 16, 2007

botte da orbe


giornata di riposo. pasta con le melenzane (belle fritte nell'olio, verdure esauste; scherzo). doveva essere una pasta corta con i piselli, la salsa di pomodoro e la panna ma, aperto il frigo, le campanelle nere hanno preso il sopravvento e siamo finiti nello spaghetto affogato nel pumidoro.
per digerire, breve sosta sui divani: dispiego di apparecchiature informatiche e lavoretti domenicali per preparazione alla settima che impende. poi, passeggiata nel parco del Buen Retiro con fermata nel giardino delle rose. una decina di varietà sono arrangiate nelle sezioni più o meno grandi di un grande ovale. ognuna col suo profumo, colore, piumaggio. al centro una fontana circondata da panche di pietra.
tornati a casa abbiamo ripreso ad occuparci delle nostre letture, di nostri lavoretti. in attesa della precedente inquilina. quella che doveva venire a riprendersi i suoi due divani (che non avevamo voluto accettare al modico prezzo di 1000 euro).
è appena stata qui. anzi, sono appena state qui. Ana, vestita di giallo e un'altra ragazza vestita di verde, che doveva essere l'altra abitante dell'appartamento, in coppia con Ana. sono entrate ed hanno cominciato, senza mettere tempo in mezzo e senza chiedere l'aiuto di alcuno, a muovere uno dei due divani per portarlo giù. con delicatezza? alzandolo? no, trascinandolo, spingendolo, alzandolo senza averne le forza e facendolo rimbalzare qua e là. abbiamo cercato di aiutare, più per evitare danni, che per far loro un piacere. dopo essere riuscite a uscire dalla porta, in un tumulto di colpi e spinte, dovevano affrontare le scale. Pablo le ha aiutate e, a suo dire, hanno mosso la lampada del pianerottolo quel tanto che basta per avere paura (lui, non certo loro) ma non romperla. si sono poi riprecipitate su, all'attacco del secondo divano. la ragazza in verde (meglio: la folle in verde) ha alzato da sola il divano da un lato, senza che ci fosse nessuno dall'altro. cosa vuole fare? ci siamo chiesti stupefatti. l'altra, Ana, è arrivata a dare manforte e si sono avviate a colpire il possibile, con obbiettivo passare dalla porta. aiutando e dirigendo, abbiamo evitato che la "finissero di trinciare" (copyright, il babbo di fritz). sono scese verso le scale e questa volta il tentativo di far cocci è andato a buon fine. lampada in mille pezzi. divano addosso a Pablo. Ana che sbuffa, la folle verde che intanto è tornata in su per riprendere i cuscini cascati ovunque... li imbraccia tutti e li porta fuori dalla porta, solo per finire anch'ella sui vetri. un cuscino le cade e lei lo calcia giù dalle scale, a ramazzare vetri e prendere polvere su polvere. Shanti le offre aiuto. lei grugnisce e continua. arriviamo con il secondo divano fuori dalla casa.
ci sarebbe da risolvere questo piccolo problemino dei vetri... niente paura! tornano in su e domandando una scopa si accontentano di giornali, cenci, mani nude, qualsiasi cosa. Shanti consiglia di chiedere ai vicini. i vicini non ci sono, dice Ana. Shanti suona alla porta dei nostri dirimpettai: aprono e ci prestano la scopa.
finite le pulizie sommarie, il tifone giallo-verde se ne va via, rapido, furioso e incazzato, così com'era arrivato.
le righe sul parqué e la cucina sporca di grasso assumono un senso tutto nuovo.
siamo ancora in shock.

ps./fotorebus: ristorante visto per strada + la cuenta di una sera con pulpo e patatas bravas = pardian.

2 comments:

Luca Giacomelli said...

Capita spesso di pensare ad un tipo di pasta per poi farne un'altra.
Capita spesso di pensare ad un piatto unico e poi unirci (come nei tavolini estendibili) antipasto e dessert.
Fotorebus molto carigna!

Saluti & Baci!!!!!!!!!!

cizuti said...

e' proprio vero, in cucina accadono cose "inaspettabili". trovero' altre foto, per nuovi footrebus. oppure le foto troveranno me. il tuo cognome lo vedo gia' piu' difficile, ma il nickname forse no.
bona.