Saturday, September 09, 2006

Lynch ci sta prendendo per COniGLIONI (INLAND EMPIRE, di David Lynch)


Bionde ma anche more. Vecchie che indovinano il passato. Il trio di conigli a misura d'uomo. Le scale, i corridoi, girato l'angolo, le abat-jour. Donne che urlano, barboni e puttane. Il film dentro una storia di film che si girano ad Hollywood, in Polonia, qualcuno racconta storie di bambine perdute. Giostrai parlano polacco, vanno a barbecue scoscesi, ma americani. Tradimenti, rincoglionimenti, ammazzamenti, tante scene con un cacciavite in mano, buona la prima, la seconda e anche la terza, tanto mischio tutto, sai, giro in digitale. M'hanno detto che il dettaglio e' un'inquadratura con cui bisogna esser parchi, e allora esagero. Trucco o non trucco. Espongo pori infiammati, capelli ramati. Sentieri di scale con donne che ri-urlano, ma quali donne? L'attore di prima chi era? Dagli un pass che lo mettiamo in un paio di scene. L'agguato nel corridoio, in un bagno, perso dietro una porta e un vetro, brucio lingerie per diletto. Tutti fumano. Tutti applaudono.
Viva i coniglioni. Nell'ombra si accende una luce profonda, che nero, che nero, c'è niente di vero.

1 comment:

Anonymous said...

lo sapevo... lo sapevo che ci doveva essere una ragione profonda se siamo amici.
il troppo dilaga.
quarto episodio di mushishi: da tempo non mi rilassavo così, vedendo dipanarsi nella sua semplicità una storia maledetta. c'è una via oltre ma notte?
sono a letto malato, e non mi hai ancora detto cosa pensi del racconto.
magari vince crialese.