Sunday, December 04, 2005

tristi tropici

salve di nuovo,
e' passato del tempo dall'ultima volta.
rubo il titolo al libro meglio titolato nella storia del libro (Claude Lévi-Strauss, Tristes Tropiques, Paris : Libraire Plon, 1955) per parlare brevemente del mio raffreddore. aria condizionata, caldo di giorno e freddo di notte, dormi senza coperte e poi. ti raffreddi. e sei costretto a comprare un'aspirina thai.
e via con le giustificazioni; non ho scritto quasi per niente perche':
1. non ho la connessione a casa, e la cosa mi strazia (credo che faro' presto l'investimento di 1300 baht / 26 euri per avere l'adsl per un mese - costa meno tiscali).
2. il corso TEFL dura dalle 8 e 50 del mattino alle 4 del pomeriggio. il resto del tempo e' stato tutto un cercare una sistemazione migliore rispetto alla prima che avevamo ed un girare brevemente per le strade di Chiang Mai, prima di collassare a letto alle ore 9 di sera. vanno a letto piu' tardi i polli con l'aviaria.
3. venerdi' era festa, non c'era corso e non c'e' neanche domani, lunedi', perche' e' il compleanno del Re. ebbene si', anche lui compie gli anni. ci sono da ogni parte gigantografie con la sua foto. avvolto in oro frizzi e lazzi e con gli occhiali. pare abbia 40 anni, ma e' una foto di tanto, tanto, tanto tempo fa. ne ha 80: dicono i piu' informati (i piu' informati di me in merito alla dinastia reale thai, che ci vuole proprio poco). con tutte queste feste di mezzo abbiamo deciso di fare il week end lungo e andare in un paesino vicino (3 ore di minibus con l'aria condizionata, mi vogliono uccidere) chiamato Pai: si pronuncia come si scrive. Pai e' un posto turistico a palla, sulle colline/montagne a nord ovest di Chiang Mai. un posto di villeggiatura. due strade che si incrociano con solo negozi ristoranti e guest house. una San Marino in pianura che ribolle di gionro e puzza di fritto (anche di notte). un Mont Saint Michel immerso nella sabbia e nella polvere e senza il trucco da macellaio francese della marea che si alza e si abbassa. in compenso c'e' un fiume che si chiama, rullo di tamburi, Pai River. lo so, siamo tutti esterrefatti. qualche settimana fa c'e' stata un'alluvione. le capanne e tutto quello che stava lungo il fiume sono andati giu'. e loro ricostruiscono. sempre sul fiume, sempre di legno. piani regolatori stringenti quanto quelli della camorra. o della sardegna di berlusconi.
adesso vado, perche' sudo per l'aspirina. e ho fame.
domani ritorno a Chiang Mai.

lagon,
michael

ps. grazie a tutti per i commenti, saro' piu' assiduo. forse.
pps. the easter egg is in the eye of the beholder.

2 comments:

cizuti said...

si, e' decisamente uno stato mentale. o comunque sono mentali tutti quelli che la abitano.
qui, dell'immacolata concezione gliene frega il giusto a tutti. l'unica cosa che conta l'8 dicembre e' -come tutti sanno- il compleanno di shanti (o almeno cosi' lei crede).

Heart of Darkness non e' male.

michael

Unknown said...

il tempo invece qui a Londra è molto più clemente di quello che mi aspettavo,nessun obrello in vista,nebbia assente,freddino pungente(come a Pistoia).oggi siamo stati graziati e baciati da un caldo solicino inaspettato che ci ha allietato la gioranta già di per sè entusiasmante.evviva Londra.
Seguiranno dettagliati commenti di questa gita anglosassone.
Luca
da forbidden planet c'erano gli zainetti per la scuola di totoroooo!comprato il portaspiccioli. Ha un piccolo totoro appeso. Alla tate modern c'erano burri e fontana: mi sono trovata di fronte alla tela tagliata di fontana senza sapere che ci fosse, è stato emozionante, fa pensare all'infinito. mike, tokio diners tutta la vita. Baci a tutti!