Sunday, November 25, 2007

dos musicos estadounidenses


finalmente il buon stefano ha risolto l'enigma dell'immagine dello scorso post. notate che non avrei più scritto fino a quando non fosse stata trovata la soluzione. o almeno questo è ciò che vi racconto adesso che torno a scrivere e sono stato inattivo per tutto questo tempo. cosa non si farebbe per non ammettere le proprie responsabilità di corrispondente svogliato.
ebbene, scrivo a quest'ora del primissimo mattino per contarvi gli ultimi sviluppi del maicol a madrid.
sono stato, due sere fa (mi pare), a un concerto. quello di Devendra Banhart e il suo simpatico gruppo di amici che, come dice lui stesso, hanno un monton di altri intricati interessi in altre band e il fatto di suonare con lui è un caso, nonché la cosa meno importante che fanno. beh, questo almeno lo dice Devendra. puzza di bruciato lontano un miglio. il concerto è stato piacevole. molto più rock di quello che ci saremmo aspettati e un po' virato sul gusto latino, vista la locazione. ma non è strano che un po' tutte le band dal vivo sembrino più rock di quello che sono? o sarebbe strano il contrario? dicevo, Devendra ha questo vantaggio dalla sua parte: parla spagnolo, avendo vissuto i primi anni della sua vita in Venezuela, e parla ovviamente inglese, essendo nato da genitori americani e risiendendo in California. per questo ha la fortuna e l'occasione di rivolgersi a due audience di rilevanza non indifferente, coprendo gran parte dell'orbe terraqueo. alternando pezzi in spagnolo a pezzi in inglese e mescolando con una certa natural semplicità.
il locale del concerto (il Joy Eslava in Calle Arenal) era oltretutto abbastanza contenuto per dimensioni e l'effetto è stato di buona vicinanza e intimità. unico neo, il fumo di mille persone che fumano all'unisono. di questo avrei fatto volentieri a meno. bisognerà aspettare ancora un po'. pazienza.
all'uscita, in fila per i cappotti al guardaroba, ci giriamo e ce lo troviamo a fianco. tutta la band resta a chiacchera con il pubblico fuori del locale, in grande scioltezza.

altra segnalazione e poi mi cheto (forse riappaio più tardi, con più lucidità), ascoltarsi l'album Release the Stars di Rufus Wainwright. personaggio molto, molto interessante. gran voce, bei testi.

punti di partenza:
Rufus Wainwright - Going to a Town
Devendra Banhart - Summertime

ps. la foto di Devendra presa col telefonino ha qualità nulla. lo so.

6 comments:

Luca Giacomelli said...

Beh swanage... chi poteva saperlo?Ancora non vi conoscevo o meglio erano i tempi in cui, pur conoscendovi, la differenza d'età e di interessi si faceva sentire.

Argomento successivo.

Devendra è la versione vintage di Gesù Cristo.
Tra l'altro ha poi aperto la strada ad un corrispondente genere femminile detto delle "Devendrine" capeggiate da quell'interprete femminile con la voce da simpatica canaglia di cui adesso faccio un po' fatica a ricordare il nome. Come si chiamava? Boh... sto cominciando a comportarmi come Barney Panowsky nel celebre romanzo di Mordecai Richler... come si chiamava? Beh adesso non ricordo il titolo.

Argomento fumo.
Beh l'Italia è all'avanguardia.
A Napoli non si può fumare nemmeno nei parchi pubblici come da recente ordinanza.
Ti lasciano uccidere, ma se fumi una Merit sei facile preda delle forze dell'ordine.

Concord sul fatto che i live sono sempre un po' più rock.
Non foss'altro per l'ovatta dovuta all'approssimazione digitale del suono di un cd. Si perde sempre un po' dal suono fisico vero e proprio allo 01 01 01 0101 0101....
Saluti.
Baci.
Abbracci.
Il vostro
L.G.

ps. Il 24 cena del lesso.

Anonymous said...

Cena del lesso.
Sì, sì.
Toda la vita e anche un pò di più.

Stef

Anonymous said...

la cena del lesso, ovvero thaumazein, lo stupore senza parole.
D.

MEO said...

mentre mi mangio le mani perché sono in ferie da ieri e non sono venuto a trovarti, con il volo da 80 euri che avevo trovato "causa casa, squola, soldi cazzi e mazzi".. scrivo per dimenticare.
ultimamente trovo pochi commenti su i miei blog, anche se i visitatori aumentana.. non è che rivolete il meo che parla di politica????? ih ih ih ..
parliamo di music: questo Devendra mi era sconosciuto, ma mi sembra perfetto per il ptblus.. invece che le solite mummie.
come non conoscevo i Okkervil River che mi hanno entusiasmato laltra sera...
merda merda merda... voglio venire a madrid.. ciao belli.

leo93 said...

una volta mi hanno detto: vai a madrid, vedrai cose che non vedrai più. sono uscito con la macchina fotografica: non lo più vista...

Anonymous said...

Essendo che questo blog pare disabitato, lo posso affittare equo-canone ad una famiglia di orsi?

Stef