Monday, August 06, 2007

como elegir tu ropa

gente, oggi piove.
ebbene sì. il nord, che bel posto. hay que amarlo. un po' di sana pioggia. nuvole, oscurità. tra l'altro non ho portato nemmeno un maglione, una maglia, una giacca, un giubbotto, un cappotto, un impermeabile o un ombrello.
se piove, mi bagno. no news there.
unica protezione, una camicia un po' più pesante. e il fatto di vivere a 150 metri dall'entrata della scuola.

a proposito dell'avventura del coltello e delle stoviglie.
come ovvio, ieri sera siamo stati in centro dopo un giorno di cielo coperto e casalinghitudine. siamo passati da una strada direi principale, dove eravamo già passati 3 o 4 volte nei giorni precedenti. e cosa ti abbiamo encontrado? almeno 2 differenti negozi che vendono casalinghi e complementi d'arredo (cosa ti tiro fuori...). in uno, grande e apparentemente costoso, avevano in vetrina persino una coppia di pregevoli coltelli in ceramica. 70 euro per un coltello di media grandezza. lo quiero ahora mismo. verdure, pesce. non si ossida più niente.

sabato siamo andati in gita a Bilbao e San Sebastian. partenza alle ore 9 di fronte alla università. prima siamo andati a vedere il Guggenheim a Bilbao. tutto intorno al museo hanno costruito un sacco di nuovi edifici e creato una zona di parchi e camminamenti. molto bella. tutto nuovo rispetto all'ultima volta che ci sono stato, 6 anni fa (dico bene, Sara?). al momento le esposizioni del museo ruotano attorno a un artista tedesco contemporaneo, Anselm Kiefer; un percorso attraverso l'arte basca degli ultimi anni; e all'ultimo piano un paio di sale dedicate al grande Albrecht Dürer, che, in Spagna, chiamano simpaticamente Alberto Durero. (ci vogliono un paio di minuti di mente lucida per realizzare che si tratta del disegnatore e pittore tedesco; ma chi siamo noi italiani per giudicare, dopo Tommaso Moro e Renato Cartesio... ah, la lingua franca, che invenzione). l'edificio del guggenheim è sempre una straordinaria visione, col fiume accanto e le sue forme ittiche arrotondate a caso. al piano terra il salone permanente con le possenti lastre di Richard Serra è decisamente vedibile (leggi: worth a visit).
al rientro nell'autobus, ore 1, abbiamo scoperto con entusiamo che l'aria condizionata si era trasformata in afa condizionata. ci siamo fatti un'ora e mezza di bus con 30/33 gradi forzati, con umidità 90%. per la gioia di tutti. senza finistrini: non è che non si possono aprire; non ci sono.

arrivati a San Sebastian abbiamo scoperto (autista e guida inclusi) che proprio quel giorno ci passava la Vuelta (¡Que bueno!). e c'era pure il festival di jazz. contingenze che si sono dimostrate fatali al percorso/piano che era stato deciso (dove fermarsi, dove risalire sull'autobus). abbiamo quindi cominciato a girare in tondo (la vuelta) inutilmente per la città per una serie di interminabili minuti d'inferno. una delle due professoresse che ci hanno portato (la guida) ci riferisce il pensiero dell'autista geniale: "vi faccio fare un tour gratis della città per ripagarvi del mancato funzionamento dell'aria gelida". a lui piace fare 'i scherzi.

scesi e rinsaviti, ci dirigiamo verso la più vicina fonte di cerveza. le tapas, qui a San Sebastian, sono le più variegate, colorate e gustose, che abbia mai visto. anche nei bares più piccoli.
giriamo un po' per il casco viejo, poi per le strade più nuove e infine nei pressi della spiaggia (la concha). fa tipo 34 gradi. tenuta del maicol: jeans pesanti, camicia a maniche lunga, scarpe chiuse, cappello a casa. dovrei fare l'organizzatore.
finalmente ce ne torniamo nel calduccio del bus, alle 6 di sera. e con appena 3 ore di viaggio siamo di nuovo a Santander. cosa non si fa per vedere Durero.

a dimostrazione del potere del caldo sullo spirito umano, porto la quasi-assenza di fotografie fatte in una giornata. i tentativi patetici, come già detto, sulla mia pagina di Picasa.

Ps. giusto per chiarire, il post precedente, come indicato dalla firma in calce, è stato scritto e postato da shanti... a.k.a. shampoo su questo blog.

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